PAROLA AGLI INVITATI ILLUSTRI DEL SIMPOSIO

Alla cena di Agatone, dopo che i ragazzi del laboratorio hanno intessuto il loro elogio di Eros è la volta degli invitati illustri.

Il primo a parlare è Fedro, il discepolo di Socrate. fedro

Egli dichiara che Eros è un dio antichissimo, che si trova alle origini stesse dell’Universo, origine e causa di tutto ciò che vi è di bello e di buono sulla terra, compagno di Caos (il disordine) e Gaia (la Terra). Eros è l’energia del tutto, è ciò che spinge un esercito alla battaglia, è ciò che regge una città e, come scrisse il poeta Omero: “Eros ispira ardimento negli eroi e negli amanti”, è l’origine di ogni virtù. Eros è strettamente connesso alla felicità ed è l’unico antidoto alla morte, Fedro conclude dicendo che: “solo gli amanti accettano di morire per gli altri, non solo gli uomini ma anche le donne”.

La parola passa a Pausania, retore esperto.

pausaniaAmore è di due tipi: uno terrestre rivolto a tutto ciò che è corporeo e uno celeste, rivolto alle anime e alle cose spirituali. Secondo Pausania solo l’amore celeste spinge al bello. A noi vengono in mente Paolo e Francesca, i due amanti riminesi cantati da Dante nel V° canto dell’Inferno della sua divina Commedia. Trascinati per sempre dal vento della passione, eternamente desiderosi di realizzare il loro amore carnale e spirituale. È impossibile e anche Dante, commosso e partecipe alla tragedia, cade a terra “come corpo morto cade”.paolo francesca

Mentre Pausania racconta di questo conflitto perenne ad Aristofane (non proprio simpatico a Platone) viene il singhiozzo.

Il medico Erissimaco prende la parola.

La scienza medica ha convinto Erissimaco che la forza di Eros è presente in tutto e tutti: “L’amore non si trova solo nelle anime e nei corpi belli ma si trova in tutte le cose che sono, credo di averlo capito attraverso la medicina, la medicina è la scienza degli impulsi amorosi”.

Eros ha una POTENZA vasta e grande, universale, ci procura ogni felicità rendendoci capaci di stare insieme e facendoci essere amici anche con gli esseri sopra di noi, gli dei”.

Aristofane, il commediografo nemico di Socrate, descrive Eros.

Per prima cosa starnutisce. E così gli passa il singhiozzo.

Il mondo, secondo Aristofane è spaccato e diviso. Eros è la forza che lo ripristina nell’unità originaria. Solo eros è capace di fare di due uno solo. A qualcuno viene in mente la storia della mezza mela che cerca l’altra metà. Siamo forse la metà di qualcosa? E se le due metà non si incontrano cosa accade?

Per ultimo prende la parola il padrone di casa. Il poeta Agàtone.

Eros è il più felice di tutti perché è il più bello e il più buono”. Perché? Eros è il più giovane degli dei, il più delicato, perché mai violento e possessivo, il più flessibile, perché si adatta ed entra ovunque. E poi Eros ha tutte le virtù.

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