08 – Perché l’Ue è casa nostra?
Lo svolgimento di questo incontro è unico nell’arco del Laboratorio di Cittadinanza: siamo a Brussels, stiamo visitando le Istituzioni Europee! Per un curioso caso, il giorno della nostra attività coincide con la visita alla Maison Européenne: è un luogo magico e affascinante. Il museo è organizzato in 6 piani e per ciascuno vi possiamo trovare i reperti storici, le info grafiche, i video e i contributi digitali di ogni decennio di costruzione dell’Unione Europea.
Siamo affascinati dall’esposizione temporanea: la gioventù ribelle degli anni 60-70-80. Non solo il bomber dei paninari e i video delle sommesse nelle varie capitali, ma anche vestiti dell’epoca che ci si può provare: inutile provare a descrivere il divertimento con cui abbiamo vissuto questo piccolo tuffo nel passato.
Grazie all’audio guida, ciascuno di noi ha potuto personalizzare il proprio itinerario, approfondendo ciò che sentiva più vicino e magari andando più veloce in altri passaggi.
Per tutti, l’emozione indescrivibile di trovarsi di fronte a quanto studiato e affrontato insieme negli otto incontri precedenti: la carta d’identità falsificata di Robert Schuman dopo la fuga dalla prigionia nazista, il testo della dichiarazione del 9 maggio, le vignette che rappresentano gli sforzi dei diversi Paesi per trovare un processo comune di crescita.
E infine l’oggi, il presente: noi, i 28 Paesi membri, gli appunti di Greta Thumberg per il suo discorso sul clima al Consiglio economico e Sociale, i numeri di questa grande impresa di fratellanza che ci rende tutti più vicini.
Brussels è una città che si gira a piedi senza problemi: tra il quartiere delle Istituzioni Europee, il Parlamento – dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare il Presidente della Commissione dei diritti umani – la Maison Antoine per le patatine fritte è il melting pot